“Denti e ossa, carne e sangue” è un thriller dalla forte componente psicologica, che tratta temi delicati senza sconti e ciò potrebbe risultare disturbate per qualcuno.
Trama
Elena è stata uccisa. Basta questo, una singola notte, per strappare a Lorenzo tutto ciò per cui ha lavorato duramente: la sua immagine, i suoi amici, quel “sorriso di fossette e denti bianchi” in grado di aprirgli le porte del mondo. Suo fratello Damiano è l’unico che può salvarlo da se stesso e dalla sua vera natura, ormai emersa oltre la maschera. In una spirale di paure da affrontare e violenze da tenere a bada, Lorenzo cercherà di ricostruire i ricordi che qualcuno gli ha negato e farà di tutto per nascondere ogni scomoda verità su quella terribile notte.
Opinione personale
Mi era già passato sotto gli occhi questo libro, ma – non me ne voglia l’autrice – non mi aveva convinto. Il titolo mi attirava, mentre la copertina mi faceva sospettare un erotico sotto mentite spoglie, con l’aggiunta di non conoscere Donatella Ceglia avevo sempre finito col deviare. Poi, arriva una segnalazione di Sara Gavioli – un’editor freelance che vi consiglio di seguire – e così mi convinco, perché mi fido abbastanza dei suoi giudizi.
Parliamo di una racconto, un centinaio di pagine che ho divorato senza staccarmi un attimo dalla lettura.
Lo stile dell’autrice è fluido ed elegante, a tratti direi quasi poetico, e il testo è ben curato. La narrazione ha un taglio molto introspettivo e l’intreccio è studiato, fornendo man mano piccoli indizi che richiedono una lettura attenta, per essere davvero apprezati.
Un omicidio.
No, non dobbiamo scoprire chi è l’assassino, perché ci viene detto subito. Anzi, è proprio lui il protagonista: Lorenzo. E quindi dove sta la storia? Sta nel capire cosa lo ha portato a uccidere e lo faremo assieme a lui, conoscendolo pagina dopo pagina, respirando la sua paura e scoprendo i suoi demoni, la parte di sé che non è mai riuscito ad accettare. Non posso dire che l’epilogo mi sia arrivato inaspettato, ma è stato talmente ben gestito che dovevo leggerlo fino in fondo per apprezzarlo.
Come detto in principio, ero stata fuorviata dalla copertina, comunque davvero bella e ben realizzata, che ha un suo senso nella storia. Ma non c’è erotismo, nell’unica scena dove Donatella avrebbe potuto concederselo, invece, ha gestito il tutto con maestria e lucidità, incastrando l’accenno dei gesti nei pensieri di Lorenzo, nel tormento che lo dilania.
Ecco, questo è il punto cruciale.
“Denti e ossa, carne e sangue” è il racconto di un rapporto malato, che affonda nella repressione e nel rifiuto di sé, nell’ipocrisia dell’apparire, trattando temi difficili e scabrosi, se vogliamo, con tatto e crudezza allo stesso tempo, senza indorare la pillola né scadendo in una facile romanticizzazione. Non c’è giudizio in questo racconto, resta quindi al lettore l’onere di darlo… se vorrà.
Una gran bella lettura, non per tutti i palati temo, forse necessita di un po’ di stomaco, ma io l’ho adorata.
Sono contenta che Denti e ossa, carne e sangue stia raggiungendo così tante persone nonostante il suo genere un po’ complicato. Donatella è una delle voci più in gamba nel panorama di esordienti italiani e si merita tutto tutto.
Sono felice che sia piaciuto anche a te e ti consiglio anche la sua raccolta di racconti!
Andrò di sicuro a cercare anche la raccolta, perché il suo stile mi è piaciuto davvero molto.