Parlare di disturbi alimentari non è mai facile, soprattutto se li hai vissuti. Autostima, bellezza e salute: dove nasce il problema?
Nella prima parola. Facile da pronunciare, difficile da vivere.

Quando la stima di sé diventa dipendente dall’immagine corporea, il rischio di disturbi alimentari cresce esponenzialmente.
Il cibo diventa l’oggetto attraverso cui ci giudichiamo, puniamo, consoliamo e l’immagine che abbiamo di noi si deforma, giorno dopo giorno.
Chi soffre di un disturbo alimentare nello specchio non vede mai la realtà.
Con il pennarello rosso inizio a disegnare il secondo profilo.
«Senti la mia mano?»
«Sì.»
Le ripeto più volte la domanda, affinché capisca che quella che sto ricalcando io è la verità, quella che non riesce a vedere. Resta ferma, in attesa che le dica cosa fare e non riesco a staccarle gli occhi di dosso. Allungo una mano e la prende, la stringe con le sue dita affusolate e fredde. Infine, mi volge le spalle e osserva il risultato.
«Cosa vedi?»
«Non lo so» replica secca.
«Freaky, cosa vedi su quel muro?»
Scuote la testa nel tentativo di negare, o forse davvero non riesce a razionalizzare il risultato, che evidenzia la discrepanza tra la realtà e ciò che è nella sua testa.
«Com’è iniziato tutto questo?»
I disturbi alimentari più conosciuti e in crescita sono:

Anoressia nervosa
La persona anoressica vede sempre troppo grasso sul proprio corpo. Per questo motivo attua dei comportamenti precisi e pericolosi:
- Riduce drasticamente l’assunzione di cibo
- Ha un controllo ossessivo delle calorie assunte e del peso
- Abusa di farmaci quali lassativi e diuretici
- Pratica un eccessivo esercizio fisico
- Si auto-induce il vomito
La mortalità di chi soffre di questo disturbo si attesta intorno al 5-10%.
L’anoressia attacca le funzioni vitali del corpo fino a causare gravissime conseguenze (insufficienza renale, osteoporosi, alterazioni cardiovascolari, perdita dei denti e dei capelli).
Bulimia nervosa
Questo disturbo alimentare è caratterizzato da attacchi di fame incontrollata, seguiti da sensi di colpa che portano alla depressione.
La persona bulimica:
- Ingerisce grandi quantità di cibo in un lasso di tempo ridotto rispetto alla norma
- Non riesce a fermarsi e percepisce la perdita di controllo sul proprio corpo
A seguito di queste abbuffate, adotta delle attività compensatorie:
- Vomito autoindotto
- Abuso di farmaci quali lassativi e diuretici
- Digiuno
- Eccessiva attività fisica per eliminare le calorie assunte
La bulimia crea una vera e propria dipendenza dal cibo, con conseguenze devastanti sulla qualità della vita e la salute psico-fisica di chi ne soffre. Basti pensare che i ripetuti episodi di vomito autoindotto posso portare all’erosione dello smalto dei denti, alla gastrite e a disfunzioni cardiovascolari, per citare qualche disturbo connesso.
Fame nervosa (Binge Eating Disorder)
Questo disturbo dell’alimentazione è caratterizzato da attacchi di fame incontrollata . a cui però non fanno seguito attività compensatorie. Questo porta ad un aumento sensibile del peso, con tutti i rischi connessi a stati di grave obesità.
La fame nervosa si associa ad almeno 3 dei seguenti fenomeni:
- Mangiare più rapidamente del normale
- Mangiare grandi quantità di cibo, seppur non affamati
- Ingerire cibo fino a sentirsi spiacevolmente pieni
- Mangiare da soli perché imbarazzati dalla quantità di cibo che si assume
- Sentirsi disgustati da se stessi, depressi o in colpa dopo l’abbuffata.
Fame nervosa notturna (Night Eating Disorder)
È una variante della fame nervosa, caratterizzata da anoressia diurna e insonnia notturna, che può essere sconfitta soltanto assumendo ingenti quantità di cibo.
Drunkoressia
Il termine drunkoressia (dall’inglese drunk) identifica l’abitudine di mangiare poco, arrivando anche a digiunare, per poter assumere forti quantità di alcolici.
Questa abitudine è in preoccupante diffusione fra i giovani tra i 14 e i 18 anni, in particolar modo tra le ragazze.
Sintomi:
- Eccessivo controllo dell’alimentazione
- Alimentazione selettiva (con particolare attenzione ai cibi considerati ipercalorici)
- Controllo ossessivo delle calorie assunte e degli ingredienti dei prodotti
- Saltare i pasti soprattutto in corrispondenza dei weekend
- Ossessione per l’aspetto fisico e la magrezza
A questi si associano disturbi legati all’assunzione di alcolici e alla scorretta alimentazione, quali: mal di testa, sonnolenza, confusione, nausea, vomito, calo dell’attenzione, peggioramento delle prestazioni scolastiche.

Negli ultimi decenni sono aumentati i casi e si è abbassata l’età in cui i disturbi si presentano, passando dall’adolescenza alla preadolescenza, fino ad arrivare a i bambini.
👉🏻 Più precoce è l’insorgenza del disturbo, più gravi possono essere i danni sia fisici che psicologici.
Non si può negare la pressione sociale che instilla un senso di inadeguatezza e la necessità di corrispondere a uno standard unico, dimenticando che la salute non si misura così.
✍🏻 Convivo fin da bambina con la fame nervosa, nello specifico è di tipo ossessivo-compulsivo, ma crescendo è stato inevitabile cadere nella bulimia e mettere un piede nell’anoressia. Mi sono fermata, ma sono stata fortunata. Tanto.
⭐️Numero Verde SOS Disturbi Alimentari: 800 180 969⭐️
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