Quanto pesa un ricordo? Bella domanda!
«Perché hai voluto passare prima di partire?» Non lo so.
«Forse perché non tornerò più.» Resto a guardare i muri anneriti. «Dimenticare è impossibile, ma forse può esserci altro.» […]
Abbasso lo sguardo sulla porta d’ingresso. No, non scorderò mai la prima volta che l’ho oltrepassata. La rabbia, l’odio, il dolore non me li potrò mai strappare di dosso, inutile illudersi.
La casa di incubi e stelle

Spesso non si pensa ai segni che lascia la violenza assistita.
Ma cos’è?
È la violenza non subita direttamente, ma quella a cui molto spesso i minori sono costretti ad assistere, quella che un familiare riversa sull’altro, tra le mura di casa.
Pesa, perché insegna ai bambini le dinamiche relazionali con gli altri e restituisce loro un primo modello di considerazione delle figure di riferimento. Ad esempio, un padre che insulta e picchia la moglie può restituire a un figlio il modello di uomo che dovrà essere e, parimenti, il comportamento da tenere con una donna. Lo stesso vale a ruoli invertiti.
Ma non è l’unica implicazione, solo la più semplice da dedurre.
Potrebbe sembrare sciocco, ma voglio portare un esempio molto personale e di cui non parlo spesso. I miei genitori si sono separati quando avevo cinque anni e, come spesso accade, prima non sono mancati i litigi. Nulla di violento, eppure, ancora oggi ho ben impresso nella mente un episodio.
Io che mi alzo dal letto e resto sulla porta della camera a guardarli litigare nell’ingresso, discutendo su chi dovesse andarsene via di casa, chi doveva varcare la soglia per non vivere più in quella casa.
Be’, possiamo dirlo che di sicuro questo ha alimentato la mia paura della perdita, che mi sono portata dietro per buona parte della vita. Forse per questo è anche il fulcro della storia di Scarlet e il motore – non sano – di certe sue scelte.
Quindi…
Quanto pesa per te un ricordo?