“Stanza 218” di Giacomo Ferraiuolo

Non vedevo l’ora di leggere “Stanza 218”, che sapevo essere collegato alla storia di Nora, che ho adorato. Non nego che le mie aspettative fossero alte, pur sapendo bene che ogni libro è una realtà a sé stante. Tuttavia, Giacomo Ferraiuolo è riuscito a spiazzarmi fin dalle prime battute e a trascinarmi in questa nuova storia.

Trama

Doveva essere una vacanza spensierata per Antonio e sua madre, da trascorrere a casa di zia Adele. Si ritroveranno invece prigionieri di una follia che dilagherà priva di freni, facendoli sprofondare in un labirinto senza fine di rancore e vendetta. In questo humus di malvagità, e tormentato dal suo passato, Antonio scoprirà che i suoi incubi sono reali e che non c’è via di scampo quando il male è accanto.

Stanza 218 di Giacomo Ferraiuolo

Le mie impressioni

Angosciante, oscura, incalzante, oscena, truculenta… fantastica!

Ma avrà pure qualche difetto?

Non saprei, io non ne ho trovati. Coinvolta nella lettura, mi sono lasciata trasportare in questo incubo.

Questo romanzo va letto con calma, richiede attenzione per essere seguito. Trasporta nei meandri dell’oscurità, fino alla depravazione, e ciò che ne emerge è una catena di eventi dove nessuno, alla fine, resta innocente. Le vittime diventano carnefici, in un concatenamento di eventi incalzante. Il lato psicologico, come in Nora, riveste un ruolo importante, ma stavolta si eleva in un coro di voci. Molti i personaggi di cui seguiamo le azioni, entrando passo passo nelle loro vite, nei lo incubi, nei loro sogni infranti, decaduti, dilaniati ed elevati a demoni che li guidano.

In questo romanzo è l’oscurità ad essere la vera, grande protagonista. Il buio che ci circonda, con la paura dell’ignoto che in esso si cela. Però, è ancor più forte quello dell’anima, quello che vive in ogni persona all’apparenza normale e che scivola, inevitabilmente, nella follia.

Anna iniziava a sentire la pazzia farsi solida e cominciare a camminarle sulla pelle cercando il modo per entrarle dentro.

“Stanza 218” di Giacomo Ferraiuolo

La violenza è l’atto che deriva dal declino dell’essere umano e qui è presentato con crudezza, senza sconti, toccando punte lodevoli di splatter.

Difficile entrare davvero in empatia con qualcuno dei personaggi, ma fin troppo facile scivolare nelle loro paura, facendole proprie.

Un prequel che diventa anche sequel, chiudendo un cerchio aperto da Nora. Ottima prova di Giacomo Ferraiuolo, promosso a pieni voti!

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